La “Dichiarazione di Sostenibilità” volontaria per PMI e microimprese

20/12/2024: AGGIORNAMENTO

Con l’introduzione della Direttiva (UE) 2022/2464, nota come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la rendicontazione di sostenibilità ha sostituito quella non finanziaria, ridefinendo il quadro normativo per le imprese europee. In Italia, il recepimento della Direttiva attraverso un apposito Decreto Legislativo ha integrato le norme esistenti, imponendo agli enti obbligati di includere l’informativa di sostenibilità nella Relazione sulla Gestione societaria, nel rispetto di un principio generale di trasparenza.

L’eliminazione del Modulo Narrativo è stata una scelta chiave. Lo stesso richiedeva l’analisi di doppia materialità, che si è rivelata complessa e disincentivante, soprattutto per le PMI meno strutturate. In risposta, le sue funzioni sono state integrate nei moduli rimanenti. Il Modulo Partner Commerciali è stato ridenominato Modulo Complessivo , per riflettere il suo ampliamento come strumento avanzato per rispondere alle esigenze di stakeholder sofisticati.

La redistribuzione delle informazioni richieste nei moduli Base e Complessivo ha semplificato il processo di rendicontazione, riducendo la complessità senza sacrificare la qualità delle informazioni. Questa nuova configurazione rende il framework più accessibile e pratico, incentivando le PMI a intraprendere la rendicontazione di sostenibilità anche su base volontaria.

La nuova struttura modulare

Il framework attuale si basa su due moduli principali:

  1. Modulo Base: Ideale per microimprese con risorse limitate, si concentra sugli aspetti essenziali della sostenibilità, senza richiedere un’analisi di materialità. Offre un primo passo verso la trasparenza e la responsabilità ESG.
  2. Modulo Complessivo: Pensato per le PMI che collaborano con stakeholder sofisticati come banche e grandi aziende, fornisce dati ESG dettagliati e mirati, rispondendo ai requisiti di trasparenza e qualità richiesti dal mercato.

A completare il quadro, il Modulo Avanzato funge da placeholder per futuri requisiti normativi, come la tassonomia semplificata per le PMI attualmente in sviluppo.

Impatti e benefici per le PMI

L’adozione del framework VSME, anche su base volontaria, rappresenta un’opportunità strategica per le PMI non quotate. La rendicontazione di sostenibilità permette alle imprese di migliorare la propria reputazione, fidelizzare i clienti e attrarre investimenti sostenibili. Inoltre, rispondere in modo efficace alle richieste di dati ESG consente alle PMI di posizionarsi come partner affidabili in un contesto di mercato sempre più orientato alla sostenibilità.

Il Modulo Base offre una soluzione semplice per avvicinarsi al mondo della rendicontazione, mentre il Modulo Complessivo supporta le imprese che desiderano raggiungere standard elevati di trasparenza. La flessibilità della struttura modulare consente alle PMI di scegliere il percorso più adatto alle proprie esigenze, bilanciando impegno e risultati.

Adottare la rendicontazione di sostenibilità non è solo un obbligo normativo, ma una leva per la competitività. Essa facilita l’accesso a finanziamenti sostenibili, migliora le relazioni con gli stakeholder e promuove una crescita responsabile e duratura.


Con la Direttiva (UE) 2022/2464, (c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive, CSRD) la rendicontazione di sostenibilità sostituisce la rendicontazione non finanziaria.

Nel panorama italiano, il Consiglio dei Ministri ha attuato il Decreto Legislativo che recepisce la Direttiva comunitaria. Il Decreto in questione integra le norme di rendicontazione di sostenibilità societaria per gli aspetti ambientali, sociali e di governance, inserendo l’informativa di sostenibilità nella Relazione sulla Gestione societaria, il tutto corredato da un generale principio di trasparenza.

Le PMI e microimprese che per legge non sono obbligate a adottare la Relazione sulla Gestione societaria allegata al bilancio d’esercizio, e scelgono di rendicontare la sostenibilità su base volontaria, possono redigere un documento aziendale, c.d. “Dichiarazione di Sostenibilità”, che ottempera agli obblighi di informativa previsti dall’ESRS volontario (ESRS VSME).

Modelli di documento diversi per aziende diverse

Il documento, non giuridico e non vincolante, indica i contenuti dell’informativa che possono essere forniti secondo tre diversi modelli:

  • Modello Base: il più accessibile per le piccole imprese con risorse limitate.  Non è richiesta l’analisi di doppia materialità e utilizza un linguaggio semplificato;
  • Modello Narrativo (PAT): questo modello è proposto alle PMI che hanno formalizzato e implementato il PAT (Politiche, Azioni e Obiettivi). L’analisi di doppia materialità è necessaria per rappresentare quali questioni di sostenibilità sono rilevanti per l’attività;
  • Modello Partner Commerciale (BP): questo modello aggiunge delle informazioni ai precedenti moduli, Base e PAT, informazioni rilevanti per le richieste di dati da parte di istituti di credito, fornitori, investitori e clienti aziendali dell’impresa. L’analisi di doppia materialità è necessaria per focalizzare il report solo ai dati rilevanti.

In merito alla redazione e alla pubblicazione della Dichiarazione di Sostenibilità, si devono prendere a riferimento le tempistiche e le modalità previste dalla normativa nazionale per l’approvazione e pubblicazione del bilancio d’esercizio, nonché dei documenti finanziari dell’impresa. Mentre, le PMI e le microimprese, che invece rendicontano su base volontaria, potranno divulgare la propria Dichiarazione di Sostenibilità (assieme al bilancio d’esercizio) attraverso i canali intranet e digitali propri dell’impresa.

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